Recensioni: Laura Russello - Terza Pagina



Rivista Terza Pagina - copertinada "TERZA PAGINA"
Trimestrale di editoria e cultura
Ottobre 2004








Il libro prende le mosse quando siamo già nel vivo della narrazione, si potrebbe dire "a storia già iniziata"; da subito ci viene presentato il protagonista, Michele, non però dall'autore, ma dalla sua nevrosi, dai suoi tic, dal suo umorismo e soprattutto da chi spartisce con lui la sua esistenza: l'orso, ovvero quella parte di lui che si è liberata dai vincoli sociali e dagli schemi morali che l'educazione ci impone...
[...] Questo è il modo in cui Carlo Capone costruisce il suo romanzo: fa raccontare il protagonista da tutti gli altri personaggi (facendo emergere di lui ulteriori sfaccettature), e lascia indizi su ognuno di essi che il lettore è chiamato a mettere insieme man mano che si va avanti col testo , costringendolo ad arrivare fino alla fine per comprenderne la vera natura.
[...] Svevo, Pirandello, Dostoevskji, Stevenson, in molti hanno trattato argomenti simili ma quest'opera non è solo una mirabile sintesi, che compendia in sè l'ironia di Zeno Cosini e Vitangelo Moscarda, la sensibilità verso il malessere della vita tipica di Dostoevskji (che ne Il Sosia trattò lo stesso argomento), e la rappresentazione del gioco tra le due facce di una stessa esistenza del Dottor Jeckill e Mister Hyde, ma è anche un romanzo che riesce ad aggiungere al genere qualcosa di nuovo e originale.
Innanzitutto l'intreccio, costruito sapientemente, come un puzzle da ricomporre tra i vari flashback, anticipazioni e fatti a volte raccontati in modo speculare da due punti di vista diversi, elementi che tutti insieme concorrono a non dare tregua al lettore, costringendolo a non perdersi mai neanche una parola.
[...] Il lessico, infine, chiaro e scorrevole, arricchito con neologismi, parafrasi e citazioni (da Dante a Petrarca a Battisti... Lucio) assolve sicuramente un compito molto difficile ovvero quello di rendere godibile un romanzo che [...] tocca argomenti difficili con un intreccio tutt'altro che lineare e una confusione di base, ricercata e voluta da Capone, sulla personalità del protagonista: il bambino vestito da Pinocchio, che crescendo fa delle sue bugie e del suo modo duplice di pensare e ricomporre la realtà, un vero e proprio convivente di corpo e mente, e che riesce a salvarsi solo alla fine attraverso un percorso interiore che lo porterà a ritrovare la propria autenticità...
[...]
In conclusione però ciò che maggiormente colpisce di questo romanzo è il singolare desiderio, una volta finito, di iniziarlo da capo, perchè solo alla fine comprendiamo che ci mancava la chiave per capire tanti dettagli che sono stati messi in bella vista dall'autore [...] dettagli, sfumature, parallelismi che alla seconda lettura rendono il il testo quasi un "testo nuovo" (dando perfino al protagonista nome nuovo), diverso ed ancora più bello.



Laura Russello