EDITORIALE : Parigi val meno di Napoli?


EDITORIALE : Parigi val meno di Napoli?

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Scontri a ParigiMa come si fa, guardando questa tragedia da guasti sociali e urbanistici, per citare un precedente post, come è possibile che nessuno pensi al disastro di Scampia? ...

Nacque come legge di intervento abitativo, si produsse come orrenda fungaia, si tradusse in deportazione in una landa da sempre gravida di sterpi e terriccio - non a caso vicina a Capo de Chio, l’odierna Capodichino, dove un tempo rizzavano forche e i morti pendevano a pubblico ammonire - come si fa a non dedurre che le stesse tecniche, contro le stesse specie di inermi disperati ( l’elemento etnico religioso non c’entra , c’è un humus di sprezzo e rimozione collettivi che accomuna le odierne periferie) rappresentano la risposta di un capitalismo renano al suicidio?
Il sabato sera i disperati di Scampia prendono il metrò più bello di Europa e sciamano per il Centro cittadino. E scippano, minacciano, sequestrano bus, frantumano vetrine, in fuga da un vivere bestiale. E qui Parigi val meno di Napoli. A Scampia almeno la scuola non brucia, e il Comune inaugura centri di aggregazione sociale , inerme tuttavia nei confronti del libero Antistato di Kamorra. Che dobbiamo persino ringraziare, se a Scampia non incendiano auto o scuole. Manco la speranza di una assurda rivolta c’hanno i disperati di Scampia. Due volte schiavi.



Carlo Capone




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