SPAZIO SCRITTURA : La ragazza-pitone - di Marta Campi


SPAZIO SCRITTURA : La ragazza-pitone - di Marta Campi

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La ragazza-pitone
di Marta Campi


Ho iniziato a notare una ragazza qualche settimana fa, dalla vetrata del bar dove sono in prova. Ogni giorno la ritrovo alle 9.00 in punto, allo stesso incrocio. Anche ora è lì. Ferma al semaforo. Pronta per attraversare le strisce, bianco-evidenziate. Vestita con una gonnellina marrone bruciato, scarpette basse, giacca dal taglio maschile color senape e un grosso sciarpone verde che l’avvolge come un pitone, quasi, nascondendole parte del viso… Alcune persone le si fermano accanto, altre leggermente dietro. Ma Lei non si cura di nessuno, guarda fisso dall’altra parte della strada ed è come persa attorno a un fantomatico punto che punge il suo sguardo da giorni. Ma non appena il semaforo segnala il via libera ai pedoni, lei resta, lì, ferma, scavalcata dalla fretta dei passanti. Poi il suo viso si fa scuro e inizia indietreggiare, spaesata, come se fosse in preda a un'agitazione sommessa… Nel bar, le solite ordinazioni, io cerco di soddisfare tutti il più rapidamente possibile, per non perdere quello che sta diventando, giorno dopo giorno, un’ossessione. Stavolta, però, quando mi sono voltata all’incrocio, a far da piantone, solo un ragazzo magrolino con uno zainetto rosso, stracolmo, pendente sulla spalla sinistra. Così sotto gli occhi furiosi del mio capo e quelli interdetti dei miei clienti ho piantato in asso tutti e sono uscita fuori, per strada. Avanti e indietro i miei occhi persi lungo il suo percorso fisso. È come sparita, di nuovo. Sicuramente ha già girato l’angolo, il secondo dopo il semaforo, quello più lontano dalla mia traiettoria, per intenderci. E ogni volta che accade, ogni volta che la perdo mi sento, per assurdo, in uno stato di abbandono… Dall’interno del locale una voce più che alterata mi ricorda le nuove ordinazioni, tre caffé al tavolo, di cui uno al vetro e due macchiati caldi. Li faccio, desiderando di avere al collo un pitone per sciarpa.




Marta Campi nasce nel 1976 a Roma, dove vive. Scrive articoli e recensioni su Musikbox, rivista musicale che predilige il sound anni ´70, pur mantenendo un occhio di riguardo per le giovani (e no) promettenti "leve"; sta curando Vintage! che da rivista è stata trasformata in libro, il primo volume, interamente dedicato al 1969, è di prossima pubblicazione; collabora come freelance per alcune case editrici romane, per le quali svolge lavori di editing, ricerche, valutazioni testi inediti. La raccolta di poesie Apnee fa parte del VI quaderno di RebStein, a cura di Francesco Marotta; il racconto Estasi è stato pubblicato su Artemisia e La Poesia e lo Spirito, a cura di Fabrizio Centofanti.

È membro del blog collettivo Anarchica.net.



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