SPAZIO SCRITTURA : L'UOMO CHE SALIVA SUI TRENI [1] - di Carlo Capone


SPAZIO SCRITTURA : L'UOMO CHE SALIVA SUI TRENI [1] - di Carlo Capone

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L'UOMO CHE SALIVA SUI TRENI
di Carlo Capone


- Parte prima -

Questo è l’appello di un poveretto, una mezza sega che lavora nei romanzetti. Come invidio i sei colleghi di signor Pirandello! altro che orfani in cerca di un tutore: sono famosi loro, con casa alla Maldive, baby sitter calabrese e pensione puntuale. Io l’autore ce l’ho, anzi ne ho anche parecchi, ma non è questo il problema. I miei padrini so’ ragazzi, al più apprendisti, nel migliore dei casi scrittori falliti: insomma, tutta gente che prima o poi scrive una storia sul viaggiatore. Eccomi qua, allora, vengo allo scoperto: quel tizio sono io. Sissignori, letto bene, di mestiere faccio il personaggio del treno. Ma ora basta, perbacco, sono stufo! Da oggi pretendo l'aereo. Sono un personaggio per bene, io, mica lo sfigato che passa la vita su e giù dai predellini! E mica finisce, a forza di entrare e uscire dai tunnel m'è venuta l’otite, e la notte faccio sempre il medesimo sogno: uno tsunami che ci accoppa mentre passiamo il Po a Cremona. E questa è una. Poi non parliamo del profilo morale. E chi mi fa cornuto, chi malato, chi serial killer, chi giocatore in fuga. Ce ne fosse uno che mi mettesse, non so, sul Pendolino! con gentile hostess che ti serve il giornale, la pay tivvù con la squadra del cuore e la vettura ristorante con Vissani. Macchè, dove campi, il personaggio di un treno è per definizione uno messo male, meglio se avanzo di vita o galera. No, dico a voi, egregi scribacchini, avete idea della mia disgrazia? è facile impastare fregnacce, fare gli artisti standovene in poltrona ! ma andateci voi in seconda classe, per piacere, pigliatele voi le puzze di piedi e di altro, i lamenti della tizia col nonno all'ospedale o le pernacchie dei bambini cui devi rispondere 'uh, che carino!, se no la mamma si incazza e il racconto esce male. Basta! è ora di mettere le cose saa posto, sono un personaggio normale: con moglie, 4 figli e un lavoro al catasto. Ma quale asassino! fatemi il favore, l'ultima volta che ho ammazzato una mosca non ho dormito la notte!
Ma figurarsi, a che serve imprecare?, domani sveglia alle sei, chiamata del solito stronzetto di autore (“Gennarì, ci muoviamo?”) e di corsa su quel cazzo di treno. Che è pure a vapore, ferma a ogni stazioni e tiene solo la terza classe! Ora io non discuto, il lavoro è lavoro, ma che vi costa mettermi su una littorina? o un regionale a due piani del tipo panoramico? No-oooh, a vapore deve essere, altrimenti non fa atmosfera. E va bene, scrivete pure, continuate coi tangheri e gli assassini, lunedì vado al sindacato e pianto il casotto. O mi pagate una sostanziosa diaria, inclusa l'indennità da labirintite, o le scorregge ve le sorbite voi!



[continua]




Carlo Capone © 2005



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racconti   

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